Possiamo accettare ciò che è? Possiamo lasciare che ciò che è sia? Possiamo permettere che ciò che è sia?
Domande strane di nuovo, direbbe qualcuno. Certo. Se non è strano, è conosciuto, e se è conosciuto, significa che non c’è niente di nuovo. E se non c’è niente di nuovo, siamo intrappolati in un mondo di morte. Siamo intrappolati in un mondo senza vita.
La vita è nuova ogni momento. Nemmeno un momento è uguale al precedente. Siamo noi quelli che ci siamo programmati per pensare che ogni giorno sia uguale, finché non succede qualcosa di insolito. E questo è per lo più qualcosa di scioccante. Perché solo questo ci scuote dal mondo “monotono”. Solo così ci fermiamo a pensare che forse non tutto è così solido e immutabile come pensiamo sempre.
Vorremmo cambiare molte cose. E non c’è niente di sbagliato in questo. Il problema è quando vogliamo cambiare qualcosa su cui non abbiamo controllo o potere.
Perché lo desideriamo?
Le nostre convinzioni ci dicono come dovrebbe essere il mondo?
Se queste sono convinzioni, cosa che probabilmente sono, allora forse il problema non è nel mondo, dato che il mondo è quello che è, ma nelle convinzioni che non sono allineate con la realtà.
Forse la vera domanda sarebbe: possiamo abbandonare le convinzioni e accettare il mondo com’è?
Possiamo smettere di resistere al mondo che ci circonda e che è dentro di noi?